Il lockdown dei mesi scorsi dovuto all’emergenza Coronavirus ha cambiato abitudini e stile di vita per tutti. Il lavoro non fa eccezione. A cause del COVID-19 le nostre certezze si sono modificate, ma si può provare a ipotizzare alcuni scenari per il mondo del lavoro nel dopo lockdown.
I cambiamenti nel mondo del lavoro con il COVID
Già dopo pochi mesi dall’inizio della pandemia, molti cambiamenti sono intervenuti nel modo di organizzare il lavoro con nuovi orari, spostamenti e strumenti. Ma secondo gli esperti le ripercussioni del Coronavirus sul mondo del lavoro saranno più complesse di quanto abbiamo già potuto sperimentare. Non solo lo Smart Working è diventato parte integrante e consolidata di molte attività, ma anche i dispositivi di protezione individuale (mascherine, guanti, ecc.) per tutelare la salute dei dipendenti e le distanze di sicurezze sono ormai parte del quotidiano.
Abbiamo già parlato di Smart Working. Leggi l’articolo LO SMART WORKING ALLA PROVA DELL’EMERGENZA SANITARIA
Le aziende e le norme per contrastare la diffusione del Coronavirus
Le imprese avranno a loro carico dei costi per predisporre ambienti aziendali sicuri e adeguati per tutelare dipendenti, clienti e fornitori. Sono cambiamenti che hanno coinvolto e modificato la gestione degli spazi, con l’adozione di segnaletica per il Coronavirus e di barriere in plexiglass ad esempio, per lo più in quei settori rivolti al pubblico dove c’è maggiore interazione tra le persone.
Anche gli orari di lavoro e i turni con le presenze del personale sono stati tutti rivisti o riorganizzati. I protocolli approvati dal governo stabiliscono infatti turni flessibili per ridurre la presenza contemporanea di colleghi, spazi comuni contingentati, orari di ingresso e uscita frazionati, sanificazione costante e professionale degli ambienti, lavoro flessibile e divieto di assembramenti, dotazione di tutte le precauzioni previste.
Le aziende non sono solo tenute ad applicare queste regole ma anche a monitorarne il rispetto da parte di dipendenti, clienti e persone di passaggio, applicando tutti gli aggiornamenti previsti. Le norme per tornare a lavorare in sicurezza dopo la pandemia sono state stilate in base alle informazioni e alle pratiche messe in atto in diversi paesi.
Come cambierà il mondo del lavoro dopo il lockdown
Le rivoluzioni più significative del Coronavirus nel mondo del lavoro riguardano i settori che dipendono dalla presenza numerosa e costante di più persone. Alcuni dei settori maggiormente coinvolti e condizionati da questi cambiamenti, stando a quanto riportano alcuni studi di settore, sono le aziende che si occupano di trasporti e logistica; le industrie manifatturiere, di costruzioni, quelle alimentari e le scuole.
Nei prossimi mesi dunque ci si aspetta che cambino i modelli organizzativi delle produzioni, ripensando i modelli di leadership, sperimentando modelli virtuosi di concertazione industriale, gestendo le persone e il senso comune d’impresa lavorando da remoto, stabilendo nuovi vincoli in un’ottica che non guardi più solo alle ore di lavoro ma si concentri sugli obiettivi da raggiungere. Insomma, un maggior focus sulla qualità rispetto alla quantità.
Si ipotizza che le imprese nel post-pandemia dovranno continuare ad adeguarsi e soprattutto imparare ad adattarsi in tempi rapidi, con flessibilità, gestendo al meglio le competenze dei lavoratori. In questo modo potranno beneficiarne tutti, sia gli imprenditori che i lavoratori, ma anche i clienti che potranno usufruire di servizi di maggiore qualità e in sicurezza. È necessario anche costruire una sensibilità comune, muovendosi con un’unione di intenti comune tra imprese e governi per il bene dell’economia.