Il modello di lavoro ibrido consiste in un accordo fra il datore di lavoro ed i dipendenti. Esso permette a questi ultimi di combinare il tradizionale lavoro in ufficio con la modalità smart working.
In particolare, l’azienda riconosce al lavoratore la possibilità di lavorare sia da remoto sia in ufficio.
I diversi modelli di lavoro ibrido
A seguito della pandemia, che ha obbligato il mondo intero a ripensare il modo di lavorare, è emersa una vasta gamma di accordi ibridi che garantiscono ai dipendenti una flessibilità che raramente veniva offerta prima.
Molte grandi aziende in tutto il mondo hanno già annunciato che permetteranno ai propri lavoratori di continuare parzialmente a lavorare da casa anche dopo la fine dell’emergenza sanitaria.
Tra queste ci sono Microsoft, Google, Facebook e Twitter. Così, mentre cerchiamo di immaginare di nuovo il futuro del lavoro, un approfondito studio condotto nel Regno Unito ha evidenziato i benefici dello smart working, in particolare del lavoro ibrido.
I 4 modelli principali di lavoro ibrido
Dalla ricerca sopracitata sono emersi 4 principali modelli di lavoro ibrido:
- Il modello “giorni a richiesta”. Questo modello permette ai dipendenti di scegliere il giorno o i giorni in cui recarsi in ufficio, sulla base delle loro specifiche esigenze di lavoro. È particolarmente utile per coloro che vogliono recarsi in ufficio quando devono incontrare qualcuno o hanno bisogno di un posto tranquillo per lavorare durante giorni specifici. Diverse aziende hanno istituito un processo di richiesta di “lavoro in ufficio” in maniera da garantire l’opportuno distanziamento sociale.
- Il modello “metà settimana”. Questo modello prevede il lavoro in smart working due o tre giorni a settimana e il lavoro in ufficio per i restanti due o tre giorni. Questo modello è quello che viene applicato dalle aziende alla maggior parte dei dipendenti. Le aziende che lo utilizzano generalmente dividono la settimana tra i diversi dipartimenti: per esempio, il team del marketing si reca in ufficio il lunedì e il mercoledì, mentre il supporto clienti il martedì e il giovedì. Questo modello ibrido permette ai manager di rimanere in contatto con i loro team e consente incontri di gruppo in presenza con cadenza regolare.
- Il modello “su turni”. I dipendenti lavorano a turni, alternandosi tra il lavoro da casa e turni di mattina o di pomeriggio in ufficio. Questo è un modello più difficilmente applicabile e meno gradito perché a molte persone non piace il lavoro su turni e trovano scomodo entrare molto presto la mattina o lavorare fino a tarda sera. Inoltre, un modello ibrido basato sul lavoro su turni spesso richiede ai dipendenti di trovare idonee soluzioni per lasciare da soli i figli, come asili nido e baby-sitter.
- Il modello “settimane alterne”. Questo modello vede i dipendenti alternare il lavoro da casa ed il lavoro in ufficio su base settimanale, ad esempio una settimana intera in ufficio e la settimana intera seguente in smartworking. Questa soluzione viene utilizzata per permettere a grandi team di usare insieme lo spazio dell’ufficio nello stesso momento e incontrarsi per revisioni, scadenze e aggiornamenti.
Lavoro ibrido, quali vantaggi offre?
Questo modello di lavoro, molto apprezzato dai lavoratori ma anche dai datori di lavoro, offre diversi vantaggi. Vediamoli insieme.
Miglior percezione del lavoro delle Risorse Umane
Dall’inizio della Pandemia le risorse umane hanno assunto un ruolo centrale all’interno delle aziende, sia per implementare un luogo di lavoro sicuro e produttivo per i dipendenti sia per la creazione di politiche riguardanti il modo in cui i dipendenti possano continuare a lavorare, in smart working, in ufficio o in modalità ibrida.
I team delle risorse umane hanno dovuto trovare idonee soluzioni per assicurare il distanziamento sociale, garantendo sedi di lavoro sicure e comunicando i cambiamenti e le politiche ai dipendenti in modo rapido ed efficiente.
Da uno studio condotto sia negli Stati Uniti che in Gran Bretagna, emerge che i dipendenti che lavorano secondo uno dei modelli ibridi sopracitati percepiscono che i loro team HR si sono adattati meglio agli effetti della pandemia. Si sentono maggiormente supportati sia rispetto ai dipendenti che lavorano esclusivamente da casa sia rispetto a quelli che lavorano sempre in ufficio. Tra tutti i dipendenti che fanno un lavoro ibrido, quelli che lavorano a casa e che possono lavorare in ufficio “nei giorni a richiesta”, si sentono i più supportati dal loro team HR.
In sostanza i dipendenti che desiderano lavorare in ufficio nei giorni in cui fanno richiesta apprezzano la flessibilità che permette loro di fare bene il loro lavoro e di gestire le attività nella maniera più produttiva. Allo stesso modo, quando è stato chiesto quanta fiducia avessero nella capacità delle Risorse Umane di affrontare i problemi del lavoro a distanza, i lavoratori in modalità ibrida si sono dimostrati complessivamente molto fiduciosi. Anche in questo caso, i dipendenti inquadrati nel modello “nei giorni a richiesta” hanno mostrato il più alto livello di fiducia nei confronti dei loro team HR.
Al contrario, i dipendenti che lavorano esclusivamente in ufficio si sono sentiti meno fiduciosi nei confronti del loro team HR. Questo perché, indipendentemente dai pericoli inerenti al lavoro in sede durante una pandemia, sono costretti a lavorare nel tradizionale ufficio come al solito.
Il lavoro ibrido aumenta la produttività
La produttività, lavorando in smart working, può essere influenzata negativamente da una vasta gamma di fattori, come ad esempio il poco spazio disponibile in casa, il fatto che ci siano bambini in giro, rumori domestici ed altre distrazioni che ostacolano la capacità di lavorare.
In poco tempo i dipendenti hanno dovuto adattarsi ad una nuova realtà: lavorare da casa anche se non l’avevano mai fatto prima, far studiare i propri figli a casa quando le scuole erano chiuse, intraprendere un’attività lavorativa fianco a fianco con i familiari durante le videochiamate di lavoro.
Alla domanda sulla loro produttività generale mentre lavorano in smart working, gli studi mostrano che il 48% dei dipendenti si sente produttivo quando lavora da casa, mentre il 52% afferma il contrario. Si riscontra un interessante aumento nella percezione di produttività tra i dipendenti che svolgono un lavoro ibrido con il modello “giorni a richiesta”, il più flessibile di tutte le modalità di lavoro.
Questi dipendenti scelgono di lavorare in ufficio in alcuni giorni della settimana forse per un cambio di scenario, per collaborare con il loro team in presenza o per evitare situazioni familiari che non sono favorevoli al lavoro produttivo. Come i dipendenti che svolgono un lavoro ibrido, anche quelli che lavorano in smart working fanno registrare alti livelli di produttività, con il 66% che ha riferito di essere produttivo o molto produttivo.
Il 68% dei dipendenti che lavorano esclusivamente in ufficio non si è sentito produttivo lavorando in smart working durante il periodo di lockdown. Questo può essere dovuto alla natura del loro lavoro ed è il motivo per cui, dopo le chiusure, sono tornati a lavorare in ufficio.
Il lavoro ibrido aumenta la soddisfazione sul lavoro
Dopo la Pandemia è cambiata sia la natura del lavoro sia la soddisfazione sul lavoro.
La ricerca evidenzia che mentre il 53% degli intervistati ha dichiarato di essere soddisfatto del proprio lavoro, il 47% dei dipendenti ha dichiarato esattamente il contrario. Questi risultati rivelano che c’è molto lavoro da fare per migliorare la soddisfazione sul lavoro in questo periodo.
I dipendenti che possono lavorare adottando un modello ibrido sono più soddisfatti del loro lavoro rispetto a quelli che lavorano esclusivamente a casa o in ufficio. Il 65% dei dipendenti che possono svolgere un lavoro ibrido sono soddisfatti del lavoro svolto.
Questo alto livello di soddisfazione dei dipendenti inquadrati in un modello di lavoro ibrido può essere attribuito al senso di libertà che hanno grazie al fatto di poter scegliere dove lavorare.
La flessibilità del posto di lavoro è, quindi, positivamente associata ad una maggiore produttività e soddisfazione sul lavoro.
Il lavoro ibrido migliora la salute mentale ed il benessere
Non c’è dubbio che il Covid abbia avuto un profondo impatto sulla salute mentale in tutto il mondo.
Il campione della ricerca ha rivelato che solo il 48% ha ammesso di stare bene. La ricerca dimostra che lo stato generale di benessere sul posto di lavoro non è generalmente positivo e le persone sono in forte sofferenza.
I dipendenti guardano alle Risorse Umane affinché queste forniscano loro un ambiente di lavoro sicuro nel quale possano trovarsi a loro agio.
Offrire soluzioni flessibili sul posto di lavoro è un esempio di come le Risorse Umane possono aiutare i dipendenti a restare produttivi e ad alleviare l’incertezza e l’ansia. Lo testimonia il fatto che il 60% dei dipendenti che dividono la loro settimana tra lavoro in smart working e lavoro in ufficio hanno riferito di stare bene, mentre solo il 50% dei dipendenti che lavorano esclusivamente in smart working e solo il 43% dei dipendenti che lavorano esclusivamente in ufficio hanno detto altrettanto.
I modelli di lavoro ibrido hanno un impatto positivo sul benessere e sulla salute mentale sul posto di lavoro dall’inizio della pandemia.
Le aziende che hanno implementato il lavoro ibrido nelle loro organizzazioni sono riuscite ad aumentare il benessere generale dei loro team.